Porro - Bruno Munari

Bruno Munari

Bruno Munari (Milano, 24 ottobre 1907 – Milano, 30 settembre 1998) è stato un artista e designer italiano.

Non tutti sanno che … Risale al 1966 l’incontro tra Porro e Bruno Munari, in occasione di un ciclo di lezioni tenute dal maestro milanese alla Scuola d’Arte di Cantù: un’affinità immediata, scaturita da sensibilità, caratteri e atteggiamenti progettuali per molti versi comuni, spinge l’azienda a rivolgersi proprio al progettista per dare al proprio marchio una veste moderna. L’esito è semplice, intuitivo, geniale: le due o racchiuse nella parola Porro diventano due viti viste da sopra, racchiudendo nel simbolo di un’azienda votata alla trasformazione del legno, il proprio strumento di lavoro più rappresentativo. E sempre da Munari viene la decisione di editare questo logo in dimensioni molto piccole, rispecchiando la timidezza e discrezione - nella vita come nel lavoro - della famiglia Porro, e che il progettista ha voluto rispettare e raccontare indirettamente.

Il secondo scambio con Munari avviene negli anni ’90, quando l’azienda, in occasione di una retrospettiva sull’artista a Cantù, realizza il primo prototipo di Cubovo, un carrello portavivande con struttura in legno laccato e piano di vetro disegnato nel 1962 e mai entrato in produzione. Un oggetto dal design fortemente caratterizzato, per la forma compatta con 4 aperture a ribalta, che Porro riedita nel 2008.

Tra i massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo, Munari ha dato contributi fondamentali in diversi campi dell'espressione visiva (pittura, scultura, cinematografia, design industriale, grafica) e non visiva (scrittura, poesia, didattica) con una ricerca poliedrica sul tema del gioco, dell'infanzia e della creatività.
Bruno Munari è figura leonardesca tra le più importanti del Novecento italiano. Assieme allo spaziale Lucio Fontana, Bruno Munari il perfettissimo domina la scena milanese degli anni Cinquanta-Sessanta; sono gli anni del boom economico in cui nasce la figura dell’artista operatore-visivo che diventa consulente aziendale e che contribuisce attivamente alla rinascita industriale italiana del dopoguerra.
Munari partecipa giovanissimo al movimento futurista, dal quale si distacca con senso di levità ed umorismo, inventando le macchine aeree (1930) e le macchine inutili (1933).
Verso la fine degli anni ‘40 fonda il MAC (Movimento Arte Concreta) che funge da coalizzatore delle istanze astrattiste italiane prospettando una sintesi delle arti, in grado di affiancare alla pittura tradizionale nuovi strumenti di comunicazione ed in grado di dimostrare agli industriali la possibilità di una convergenza tra arte e tecnica.

È considerato uno dei principali protagonisti dell’arte programmata e cinetica, ma sfugge per la molteplicità delle sue attività e per la sua grande ed intensa creatività ad ogni definizione e catalogazione.

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